VICARIOTA
Lu libru di l'infami
numero 54
Lu libbru di li nfami t'accattasti nun sentu nè rìloggiu e nè campana Sentu chiamari mamma e m'allammicu ammazzari vurria cu sì vosi
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Il libro degli infami comprasti Non sento né orologio né campana Sento chiamate mamma e mi struggo Ammazzare vorrei chi così ha voluto |
Canto di carcere; dolorosa la vita in carcere, dove il tempo scorre senza sentire più né lo scoccare delle ore dell’orologio della torre campanaria di città, né le campane sia di chiese che degli stessi orologi. Il carcerato si sente incatenato come un cane, solo il ricordo della mamma lenisce il dolore anche il pianto con il grido di mamma viene smorzato dal rumore della catena. La rabbia è così forte che ammazzare vorrebbe chi l’ha tradito con una palla di cannone o un colpo di lupara.
Re ipodorico greco (eolico e precisamente Re minore, non si tratta di dorico greco essendovi tutti i Sib anche se il Sib non è in chiave.
L'intera partitura per pianoforte e con accordi per la chitarra fa parte del libro "LE CANZONI DEL «CORPUS DI MUSICHE POPOLARI SICILIANE» di ALBERTO FAVARA (partiture, accompagnamento musicale e testi in siciliano ed italiano di Nicolò La Perna.
Il libro in pdf ha un costo di € 7,00 e può essere ordinato scrivendo email a Nicolò La Perna Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. cell: 3393269071
Il libro in pdf contiene le partirure, i testi in siciliano ed italiano ed una descrizione storico-musicale delle seguenti canzoni
e contiene inoltre un saggio sulle modalità musicali