GIOVANNI GRANATA
CANZONI
MAMMA NUN MI MANNATI A LU MULINU
Giovanni Granata è nato a Caronia, è cresciuto in un ambiente dove i canti e la musica popolare sono stati di accompagnamento alla crescita culturale. Da giovanissimo ha iniziato ad accompagnare sua madre (dalla quale ha appreso il repertorio musicale locale) con la chitarra e duettando con lei ha imparato le canzoni di Rosa Balistreri.
Negli anni settanta insieme ad amici locali e al contributo di una voce meravigliosa (Zelinda Ripa) ha costituito il gruppo "Canzoniere dei Nebrodi " esibendosi nel circondario per le feste de L'Unità.
Orgoglio suo in questo periodo è stato aver condiviso il palco con i due Grandi Ciccio Busacca e Rosa Balistreri. Ha partecipato con la madre a trasmissioni radiofoniche della Rai regionale. Dopo anni (anche se ha continuato a cantare per gli amici ) è arrivata l'opportunità di incidere il Cd "Vinutu sugnu " e da lì è ripartito tutto. Nel 2006 nasce il gruppo di musica popolare dei Kalèatturnu con musicisti professionisti. Cercando sempre di tenere alto l'interesse, la ricerca e la riproposta della vasta e ampia ricchezza della nostra tradizione popolare.
Canzoni
GIOVANNI GRANATA
CANZONI
MAMMA NUN MI MANNATI A LU MULINU
MAMMA NUN MI MANNATI A LU MULINU Mamma non mi mannati a lu mulinu, Di l’ura chi mi vidi accumpariri Prima di tutti mi fa macinari, quannu vaiu a la vutti ad affacciari Mamma non mi mannati a lu mulinu, Di l’ura chi mi vidi accumpariri |
MAMMA NON MI MANDATE A L MULINO Mamma non mi mandare al mulino Dal momento che mi vede comparire Prima di tutti mi fa macinare quando vado alla botte ad affacciare Mamma non mi mandare al mulino Dal momento che mi vede comparire |
Antichissima canzone siciliana, presenti in tante raccolte di canzoni, tra queste da nominarre la raccolta di canti "Corpus di musiche popolatri siciliane" di A. Favara, che riporta questo canto in tre versioni: al n 125 con il nome di "Carrittera di Santa Caterina Villermosa, al n: 232 col nome "A Casteddamarisa" da una cameriera di Castellamare, al n. 318 con ilnome di "A Partannisa" col sottotitolo "Canto di ragazze nella raccolta delle olive" canto popolarissimo di Palermo.
Nella canzone c'è l'accorato appello di una ragazza che prega la mamma di non mandarla al mulino per non sottostare agli abusi del mugnaio, del mulinaio, che avrebbe voluto far macinare la ragazza prima degli altri e farle le buone misure, per scontarsele (le ‘buone misure’) al momento opportuno, magari là dove sono custodite le botti: dda si li scunta li boni misuri (là se le sconta le buone misure). La madre però sembra sorda all'appello della ragazza perchè le fa comodo avere più farina: a mia mi fa li boni misuri.
da: Alberto Favara: "Corpus di musiche popolari siciliane"
Questo canto fa parte del CD Serenate e romanze di Caronia
Come gli uomini anche le comunità hanno un loro carattere, cioè un complesso di qualità e attitudini che le rendono riconoscibili. E' il suo ricco e vario patrimonio musicale popolare, insieme alla straordinaria bellezza dei suoi boschi, a rendere riconoscibile la nostra comunità dalle altre dei Nebrodi e della Sicilia.
Un repertorio musicale di impianto spiccatamente melodico, con testi di carattere lirico, molto lontano dagli stereotipi della canzone popolare siciliana, ancora oggi frequentemente proposti in Italia e nel mondo. I temi ricorrenti, in quasi tutti i Canti, sono l'amore. la lontananza, il lavoro dei campi, il carcere.
La loro melodia è spesso struggente. Essa ha accompagnato la vita dei caronesi più anziani e tuttora è la colonna sonora dei loro ricordi.
Nel corso degli anni questi canti hanno avuto ottimi esecutori.
Ultimi in ordine dì tempo, Nunziata D'onofrio e Grazia Di Bella, eredi di una antica tradizione di interpreti, unicamente apprezzata e stimata.
Ancora oggi, riascoltare Vinuti sugnu, Molazza fausa, Nni spasimu suscita in ognicaronese una specie di saudade, un misto di nostalgia e rimpianto, ma anche un forte senso di appartenenza alla loro comunità.
L'amministrazione comunale, con il contributo del Parco dei Nebrodi e della Provincia di Messina, nell'ambito del progetto di conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio culturale, ha voluto promuovere l'iniziativa di pubblicare una selezione dei canti più significativi.
Lo scopo e quello di farli conoscere oltre i confini di Caronia e soprattutto sottrarli al rischio della dimenticanza.
Un doveroso ringraziamento agli esecutori Giovanni Granata e Zelinda Ripa, a Franco Scafidi che ha curato i testi ed a quanti, in vario modo, hanno partecipato alla realizzazione dell'iniziativa.
GIOVANNI GRANATA
AMURI CA DI NOTTI VAI CANTANNU
AMURI CA DI NOTTI VAI CANTANNU Amuri ca di notti vai cantannu |
Antichissima canzone siciliana, presenti in tante raccolte di canzoni, tra queste da nominarre la raccolta di canti "Corpus di musiche popolatri siciliane" di A. Favara, che riporta questo canto in tre versioni: al n 125 con il nome di "Carrittera di Santa Caterina Villermosa, al n: 232 col nome "A Casteddamarisa" da una cameriera di Castellamare, al n. 318 con ilnome di "A Partannisa" col sottotitolo "Canto di ragazze nella raccolta delle olive" canto popolarissimo di Palermo.
Nella canzone c'è l'accorato appello di una ragazza che prega la mamma di non mandarla al mulino per non sottostare agli abusi del mugnaio, del mulinaio, che avrebbe voluto far macinare la ragazza prima degli altri e farle le buone misure, per scontarsele (le ‘buone misure’) al momento opportuno, magari là dove sono custodite le botti: dda si li scunta li boni misuri (là se le sconta le buone misure). La madre però sembra sorda all'appello della ragazza perchè le fa comodo avere più farina: a mia mi fa li boni misuri.
da: Alberto Favara: "Corpus di musiche popolari siciliane"
Questo canto fa parte del CD Serenate e romanze di Caronia
Come gli uomini anche le comunità hanno un loro carattere, cioè un complesso di qualità e attitudini che le rendono riconoscibili. E' il suo ricco e vario patrimonio musicale popolare, insieme alla straordinaria bellezza dei suoi boschi, a rendere riconoscibile la nostra comunità dalle altre dei Nebrodi e della Sicilia.
Un repertorio musicale di impianto spiccatamente melodico, con testi di carattere lirico, molto lontano dagli stereotipi della canzone popolare siciliana, ancora oggi frequentemente proposti in Italia e nel mondo. I temi ricorrenti, in quasi tutti i Canti, sono l'amore. la lontananza, il lavoro dei campi, il carcere.
La loro melodia è spesso struggente. Essa ha accompagnato la vita dei caronesi più anziani e tuttora è la colonna sonora dei loro ricordi.
Nel corso degli anni questi canti hanno avuto ottimi esecutori.
Ultimi in ordine dì tempo, Nunziata D'onofrio e Grazia Di Bella, eredi di una antica tradizione di interpreti, unicamente apprezzata e stimata.
Ancora oggi, riascoltare Vinuti sugnu, Molazza fausa, Nni spasimu suscita in ognicaronese una specie di saudade, un misto di nostalgia e rimpianto, ma anche un forte senso di appartenenza alla loro comunità.
L'amministrazione comunale, con il contributo del Parco dei Nebrodi e della Provincia di Messina, nell'ambito del progetto di conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio culturale, ha voluto promuovere l'iniziativa di pubblicare una selezione dei canti più significativi.
Lo scopo e quello di farli conoscere oltre i confini di Caronia e soprattutto sottrarli al rischio della dimenticanza.
Un doveroso ringraziamento agli esecutori Giovanni Granata e Zelinda Ripa, a Franco Scafidi che ha curato i testi ed a quanti, in vario modo, hanno partecipato alla realizzazione dell'iniziativa.
GIOVANNI GRANATA
VINUTU SUGNU - CHISTA È LA VUCI MIA
VINUTU SUGNU Figghiu tu pigghi sbagghiu |
VENUTO SONO |
Antichissima canzone siciliana, presenti in tante raccolte di canzoni, tra queste da nominarre la raccolta di canti "Corpus di musiche popolatri siciliane" di A. Favara, che riporta questo canto in tre versioni: al n 125 con il nome di "Carrittera di Santa Caterina Villermosa, al n: 232 col nome "A Casteddamarisa" da una cameriera di Castellamare, al n. 318 con ilnome di "A Partannisa" col sottotitolo "Canto di ragazze nella raccolta delle olive" canto popolarissimo di Palermo.
Nella canzone c'è l'accorato appello di una ragazza che prega la mamma di non mandarla al mulino per non sottostare agli abusi del mugnaio, del mulinaio, che avrebbe voluto far macinare la ragazza prima degli altri e farle le buone misure, per scontarsele (le ‘buone misure’) al momento opportuno, magari là dove sono custodite le botti: dda si li scunta li boni misuri (là se le sconta le buone misure). La madre però sembra sorda all'appello della ragazza perchè le fa comodo avere più farina: a mia mi fa li boni misuri.
da: Alberto Favara: "Corpus di musiche popolari siciliane"
Questo canto fa parte del CD Serenate e romanze di Caronia
Come gli uomini anche le comunità hanno un loro carattere, cioè un complesso di qualità e attitudini che le rendono riconoscibili. E' il suo ricco e vario patrimonio musicale popolare, insieme alla straordinaria bellezza dei suoi boschi, a rendere riconoscibile la nostra comunità dalle altre dei Nebrodi e della Sicilia.
Un repertorio musicale di impianto spiccatamente melodico, con testi di carattere lirico, molto lontano dagli stereotipi della canzone popolare siciliana, ancora oggi frequentemente proposti in Italia e nel mondo. I temi ricorrenti, in quasi tutti i Canti, sono l'amore. la lontananza, il lavoro dei campi, il carcere.
La loro melodia è spesso struggente. Essa ha accompagnato la vita dei caronesi più anziani e tuttora è la colonna sonora dei loro ricordi.
Nel corso degli anni questi canti hanno avuto ottimi esecutori.
Ultimi in ordine dì tempo, Nunziata D'onofrio e Grazia Di Bella, eredi di una antica tradizione di interpreti, unicamente apprezzata e stimata.
Ancora oggi, riascoltare Vinuti sugnu, Molazza fausa, Nni spasimu suscita in ognicaronese una specie di saudade, un misto di nostalgia e rimpianto, ma anche un forte senso di appartenenza alla loro comunità.
L'amministrazione comunale, con il contributo del Parco dei Nebrodi e della Provincia di Messina, nell'ambito del progetto di conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio culturale, ha voluto promuovere l'iniziativa di pubblicare una selezione dei canti più significativi.
Lo scopo e quello di farli conoscere oltre i confini di Caronia e soprattutto sottrarli al rischio della dimenticanza.
Un doveroso ringraziamento agli esecutori Giovanni Granata e Zelinda Ripa, a Franco Scafidi che ha curato i testi ed a quanti, in vario modo, hanno partecipato alla realizzazione dell'iniziativa.
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