POESIE
I LUPI ALLA LUNA (ANTOLOGIA DI VERSI IN ITALIANO E SICILIANO)
Giuseppe Cardello
Poeta cuntastorie e regista teatrale e cinematografico, Cardello si affaccia alla ribalta già nel 1984, con la realizzazione della mostra documentaria Sulla Storia del Movimento Operaio in Italia, in collaborazione con i maggiori archivi storici italiani e con la pubblicazione di un libretto guida a corredo della stessa.
Nel 1991 pubblica il libro Perpetua Vita (Nuove Scritture – Milano), con il quale vince il premio nazionale di poesia Città di Mussomeli. Cammini alberati/ di plastiche ingiallite:/ qui trovano agonia/ i miei giorni migliori/ preda succosa/ per puzzolenti bigotte/ dai rosari insanguinati. Roberto Gervaso, Antonio Di Grado, Salvatore Scalia, Giuseppe Quatriglio e gli altri giurati così motivano la decisione: “Una lucida furia polemica, una voglia rabbiosa di penetrare oltre la scorza opaca del reale, una capacità di demistificare i miti e i riti della provincia, animano la raccolta...Il furore e il sarcasmo alimentano una freschissima inventiva, ludica e irridente, e si fanno linguaggio nei modi di un espressionismo che deforma la consueta percezione del mondo esterno, mentre restituisce alle cose nomi nuovi, corposi volumi e sanguigna vitalità...”.
Giuseppe Cardello entra così definitivamente nel massimo scenario poetico nazionale, collocandosi, così come ha scritto Marina Palmieri, “fra le voci più significative della testimonianza storica veicolata e nel contempo corroborata per il tramite della scrittura poetica”.
Nel 1993 pubblica, sempre per Nuove Scritture di Milano, il libro di poesie Assedio alla Città, che utilizza successivamente come canovaccio per mettere un scena un progetto teatrale contemporaneo, poesiacometeatrinmusica, patrocinato dalla Regione Siciliana.
Nel 1996 vince il premio Grinzane Cavour - Musica, indetto dal quotidiano La Repubblica, dalla Città di Torino e dall’Ente Nazionale Turismo Irlandese – presenti nella giuria, fra gli altri, Fabrizio De Andrè, Vincenzo Cerami, Nicola Piovani, Pasquale Panella -, con la canzone dialettale Cicciu vecchiu briganti, scritta con Carlo Cattano, una struggente e suggestiva ballata dedicata al poeta popolare lentinese Ciccio Carrà Tringali,e il premio plurinazionale Nosside di Reggio Calabria, rivolto alle lingue delle minoranze etniche, ai dialetti e agli idiomi regionali, con la canzone Giovedì di fera, sempre in coppia con Cattano.
Nel 1997 cura la pubblicazione di un’antologia di poesie di Jacopo da Lentini e pubblica la raccolta di poesie e canzoni dialettali SICILIANA che a Settembre vince il Premio Internazionale di poesia di Marineo: “Cardello sa farsi cantore della Sicilia del nostro tempo, che conserva tradizioni, segni popolari della sua civiltà antica, e parimenti partecipa alle trasformazioni sociali della modernità. Il dialetto dei suoi versi ha il sapore intramontabile delle parlate della Sicilia orientale, ma non rifiuta quegli italianismi entrati nella moderna Koinè letteraria della poesia dialettale”.
Il libro SICILIANA, di cui una copia si trova già catalogata nell’ Archivio Etnostorico Nazionale di Palermo, uno dei più importanti per la salvaguardia per la tradizione e il dialetto siciliani - edito dall’associazione Prometeo di Lentini, pubblicato con allegata una cassetta musicale (canzoni e poesie musicate da Carlo Cattano e Salvatore Amore) è il canovaccio dell’omonimo spettacolo – un concerto di canti, musica e poesia - che La Compagnia d’Encelado Superbo porta per le piazze e i teatri italiani e che vede lo stesso Cardello accanto ai suoi amici valenti musicisti, sulla scia del suo grande maestro Ignazio Buttitta, emozionato ed emozionante moderno cantastorie della nostra terra, con tutte le sue luci e le sue ombre, con tutti i suoi splendori e i suoi drammi. “Poesia politica questa di Cardello, poesia schierata. L’aedo,..., si grava le spalle delle miserie della sua gente, le cuce come fanno i rapsodi che poi costruiscono la trama dell’opera compiuta, e si fa montagna con le ali. E ricrea Orlando, e dice che “Orlando semu nui, è ‘na terra maltrattata/è lu pupu c’a li pupari si voli ribbillari”. E ci ricorda i morti di Portella della Ginestra, e ce li ricorda con le parole di quell’altro aedo che fu Ignazio Buttitta. Ma non poesia rassegnata. Tra le pieghe della denuncia corre sempre come il riflesso di una spinta in avanti, di uno stimolo a non cedere, di una rabbia che non si piega all’ineluttabilità di un destino compiuto perché scritto da altri” – Alfio Siracusano, nella presentazione del concerto tenuto nel maggio 97 al teatro Odeon di Lentini -
Non a caso, infatti, la dedica di Renzino Barbera sulle prime pagine del libro: “... la tua è una Sicilia senza tempo,..., è una Sicilia vera, autentica, e non usata, violentata, come purtroppo è stato in quest’ultimo trentennio. Mi piace la musicalità che è già nei versi, che si offrono già melodia alla melodia. E mi piace questa tua radice affondata in una terra antica, capace di fornire linfa al giovane fiorire di nuove emozioni. Ma il fiore più profumato è quello del tuo amore verso la comune madre terra”
Nel 1998 arriva un ulteriore prestigioso riconoscimento per il suo libro “SICILIANA ”, che riesce a confrontarsi con i “mostri sacri” dell’editoria nazionale, quali Guanda, Marsilio, Scheiwiller, con la segnalazione al XVI Premio Internazionale Eugenio Montale, sicuramente il più importante premio di poesia oggi in Italia, che ha visto negli anni precedenti la vittoria di poeti come Silvio Ramat, Dario Bellezza, Giuseppe Conte, Valerio Magrelli, Maurizio Cucchi e che presenta una giuria formata dai massimi esponenti del mondo letterario italiano, come Mario Luzi, Geno Pampaloni, Vanni Scheiwiller, Maria Luisa Spaziani.
Nel 2000 cura la prefazione del libro Una Storia Socialista di Ferdinando Leonzio e porta in scena il concerto per musiche e poesia La Terra d’Orlandu, un racconto dialettale in musica e in versi della terra di Sicilia, rivista attraverso la metafora delle gesta d’Orlando paladino, scritto con il musicista Salvo Amore.
Con la poesia in video Spunsalizziu è vincitore assoluto, a Reggio Calabria, del XVI° Premio Internazionale Nosside: “Tesa su un’improvvisa variazione di tono, dalla sentenza al ritratto sorridente e grottesco, dalla descrizione minuta e realistica a quella fantastica, la lirica vive interamente della sua notevole risorsa di linguaggi diversi che, però, si ricompongono nell’unità di giudizio capace di sfruttare un visibile rimescolio di forme”.
Vince a Trieste il concorso “Etniepoesie – Scritture di frontiera”, promosso dall’APT: “Vincitore per la forza epica di versi che rendono omaggio ai grandi temi della poesia. Originale è il linguaggio, in cui accanto all’italiano trovano posto inserzioni in un siciliano classico, quello che ha dato le basi al volgare illustre. L’epica classica e quella moderna si fondono naturalmente in suoni e immagini di grande suggestione e potenza”.
Con il musicista Salvatore Amore scrive per La Compagnia d’Encelado Superbo “Lu Santu Natali”, percorso dialettale della Natività
Nel 2001, quale vincitore assoluto del XVI° Premio Internazionale Nosside, partecipa, a febbraio, unico rappresentante italiano, alla Fiera Internazionale del libro de L’Avana, Cuba, dove presenta l’antologia – edizioni Città del Sole di Reggio Calabria ed Editorial Letras Cubanas de l’Avana, la più importante casa editrice cubana - e il compact disc IL GRANDE VIAGGIO – Prometeo Edizioni -, assieme al suo gruppo musicale La Compagnia d’Encelado Superbo.
Mette in scena i recital di danza, musica e poesia “L’Ultimo Cantastorie” e “Il Cielo”.
Scrive e interpreta l’opera di teatro - danza L’Isola, che a luglio viene rappresentata al Summer Festival di Atene dalla compagnia Megakles Ballet.
2002: riceve a Caltagirone il 1° Premio Artisti Emergenti; scrive e rappresenta la suggestiva pantomima medievale “L’ omu sarbaggiu e lu camiddu, sullo scontro fra i Normanni di Ruggero d’Altavilla e gli Arabi in Sicilia; Scrive con il musicista Massimo Carlentini l’opera di musica elettroacustica “ For aeternum”; cura la regia del video musicale Isla Grande che vince la sezione video inediti del Giffoni Film Festival
Viene chiamato a far parte della giuria del XVIII Premio Internazionale Nosside di Poesia
Tiene dei seminari sul dialetto per le Università di Messina e di Reggio Calabria
2003: realizza, per le musiche di Salvatore Amore, il musical dialettale Li tri Santi, con la pubblicazione del libretto e del compact disc;
La canzone dalla torre normanna si è alzata stasera la luna diventa la sigla del programma radiofonico Demo di Radio 1 Rai;
Radio 1 Rai manda in onda due speciali live dei suoi spettacoli Siciliana e Lu Santu Natali; realizza la favola musicale Orlandu lu pupu, la barba di Carlomagno e li ciuri di libbirtà
“Spettacolo straordinario…bravissimi…sono ammirato! La Sicilia c’è, c’è ancora…e non è una espressione geografica, la Sicilia!E’ una categoria dello spirito”. -Turi Vasile, scrittore e regista)
Vince, assieme all’attore e scrittore Pino Caruso, la XIX edizione del premio internazionale di poesia di Marineo; “Se i cuntastorie, nella civiltà delle nostre tradizioni etno-culturali, restituivano voce e vita al patrimonio di storie, miti e leggende, ora anch’essi – travolti da una società che ha cambiato tutte le mitologie – sono divenuti leggenda. Allora è il poeta che ne recupera il ricordo con i propri versi. E Giuseppe Cardello lo fa con toni e linguaggio di forte e commovente rappresentatività. I sogni evocativi del componimento l’ultimu cuntastorii ci consegnano un testo dialettale d’intensa liricità, a cui la giuria unanimemente attribuisce il primo premio”.
Viene nominato esperto di canti dialettali siciliani presso il Liceo Scientifico Maiorana di Scordia (Ct)
2004: selezionato da Radio 1 Rai partecipa, con il suo gruppo di musica etnica La Compagnia d’Encelado Superbo, al festival internazionale Solmusic di Palermo;
Viene nominato, a Reggio Calabria, ambasciatore del premio Nosside nel mondo.
Scrive e rappresenta lo spettacolo di cuntastorie “Stasira vi cuntu ‘na storia” e lo spettacolo medievale “De’ Cunti e Cantàri”;
2005: Con La Compagnia d’Encelado Superbo vince il Musicultura Festival della Canzone Popolare e d’Autore di Macerata;
vince la XXI edizione del Premio Internazionale di poesia “Città di Sant’Agata di Militello”, sezione dialettale; gli viene assegnato, dall’Archeoclub d’Italia, sezione di Lentini, il premio “Sebastiano Pisano Baudo” per i suoi studi e la valorizzazione del dialetto siciliano.
2006: pubblica il libro di poesie “Il verso, il colore”, con i segni del pittore Alfio Russo;
realizza, con La Compagnia d’Encelado Superbo, i compact disc “Terra di Vento” e “Prisepi d’amuri”;
vince la sezione poesia del premio letterario biennale “Quinto de Martella” per la poesia, narrativa e teatro dialettali di Camerino (Macerata): “… Dalle numerose risorse evocative, la poesia di Giuseppe Cardello si rivela dotata di forti accenti nella ritmica cadenza dai toni epici. Rivive, in essa, il magico e leggendario mondo dei cantastorie, rivive Orlando paladino di libertà ma, in una perfetta fusione di passato e presente, la poesia lassa a fàula e s’ancontra cu lu tempu, scrivendo magnificamente quella storia di Sicilia ca nun mori, mai!”
2007: Vince a Lamezia Terme. Con La Compagnia d’Encelado Superbo, il premio The Best Etno assegnato dalla trasmissione Demo di Radio Uno Rai;
2008: Vince a Tremestieri Etneo, il Premio Nazionale “Natale in Musica”:
2009: Vince , con La Compagnia d’Encelado Superbo, ad Avellino il premio SIAE x DEMO Radio Uno Rai e a Siracusa il Premio Maranci per la musica etnica
2010: Pubblica il libro “I lupi alla luna”, Città del Sole Edizioni; Vince a Melbourne (Australia) il premio internazionale per la narrativa indetto dall’Accademia Italiana Italo Australiana Scrittori
PUBBLICAZIONI
Sulla Storia del Movimento Operaio in Italia – 1984 Arci
Perpetua Vita – 1991 Nuove Scritture Milano
Assedio alla Città – 1993 Nuove Scritture Milano
Siciliana – 1997 Prometeo Edizioni
Il Grande Viaggio – 2001 Città del Sole ed Editorial Letras Cubanas
Li tri Santi – 2003 Prometeo Edizioni
Il verso, il colore – 2006 Prometeo Edizioni
I lupi alla luna – 2010 Città del Sole Edizioni
ALBUM MUSICALI
Siciliana Storia di Cunti e canti
Il Grande Viaggio
Li tri Santi
Terra di vento
Prisepi d’amuri
Alhena
OPERE TEATRALI E MUSICALI
Assedio alla Città – poesiacometeatroinmusica - Siciliana Storia di Cunti e canti
La Terra d’Orlandu recital di canti, musica e poesia - Il Grande Viaggio opera poetico-musicale
Il Cielo recital di canti, musica e poesia - L’Ultimo Cantastorie recital di canti, musica e poesia
Lu Santu Natali concerto natalizio dialettale - L’Isola opera di teatro-danza - L’Omu sarbaggiu e lu camiddu pantomima medievale - For aeternum opera di musica elettronica sperimentale - Sicilia e mafia, recital di canti, musica e poesia - Sicilia d’aranci, recital di musica e poesia - Orlando lu pupu, la barba di Carlomagno e li ciuri di libbirtà favola musicale - Li tri Santi, musical dialettale
Stasira vi cuntu ‘na storia, spettacolo di cuntastorie - De’ Cunti e Cantàri percorso medievale
VIDEO MUSICALI
Spunsalizziu - Isla Grande - Dalla torre normanna -
DON ALVARIO DI LI CAMPI
DON ALVARU DI LI CAMPI Di baruna priputenti a cavaddu ‘mpinnacchiati Di padruna cu sarmenti, aranci e spichi Sulu nu pueta ‘ngiuriatu, nu pazzu persu O grandi signuri di jurnata!
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DON ALVARO DEI CAMPI Di baroni prepotenti a cavallo impennacchiati il tempo non parla più, lupi dimenticati Di padroni con sarmenti, aranci e spighe Solo un poeta ingiuriato, un pazzo perso O grandi signori di giornata! |
STORIA DI MARI
STORIA DI MARI I) Cantu di marinaru ni la notti prima d’a timpesta Ventu biddizzi ca lu tempu cunfunni Ventu pi tuttu lu munnu porta lu me’ cantu Ventu c’arrivi alla luna e li stiddi furrii II) Naufragiu sutta costa Lampìa lu mari a scrusciu di ventu A puppa la mizzana si rimina Pigghia terra! Pisca chiù ‘n funnu! Si spacca lu brigantinu a cuperta Scuma si rivugghi a luci di faru La storia porta deci morti
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STORIA DI MARE Vento bellezze che il tempo confonde Vento per tutto il mondo porta il mio canto vento calma il mio cuore disperato Vento che arrivi alla luna e le stelle rigiri Naufragio sotto costa Lampi sul mare al frastuono del vento A poppa la mezzana s’attorciglia Piglia terra! Pesca più a fondo! Si spacca il brigantino a coperta La schiuma ribolle alla luce del faro La storia porta dieci morti |
VECCHIU PAISI
VECCHIU PAISI Vecchiu paisi supra nu mulu allintatu Vecchiu paisi allampatu rusicatu di lupi Vecchiu paisi aggrappatu a tanti treni Vecchiu paisi c’arrobbi tempu a la natura Vecchiu paisi carti gialli spampinati Vecchiu paisi radichi maliditti
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VECCHIO PAESE Vecchia città a dorso di mulo inarcata Vecchia città spenta dai lupi sbranata Vecchia città agganciata a tutti i treni Vecchia città maledette radici |
STORIA DI CUNTI E CANTI
STORIA DI CUNTI E CANTI Storia granni di Sicilia, storia di cunti e canti Storia di ‘na terra jardinu di li Dei Storia d’incantesimi, luci, suli e fantasia Storia chi lassa a fàula e s’ancontra cu lu tempu canusci fami, siti, guerra Storia d’omini Siculi e Sicani Storia di turmentu c’arriva a li Borboni Storia ca pari nenti e t’ammuccia u suli Storia ancora di lacrimi e sangu Storia di judici, pulizziotti e figghi beddi Storia di genti stanca, scunfitta e senza ciatu Storia d’amuri eternu dispiratu
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STORIA DI RACCONTI E CANTI Storia grande di Sicilia, Storia di “cunti” e canti Storia di una terra giardino degli Dei Storia d’incantesimi, luce, sole e fantasia conosce fame, sete, guerra Storia di tormento che arriva ai Borboni Storia che sembra niente e ti nasconde il sole Storia ancora di lacrime e sangue Storia d’amore eterno disperato |
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