VITTI NA CROZZA
autore anonimo
Rosa Balistreri
VITTI NA CROZZA (tradizionale)
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HO VISTO UN TESCHIO
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“Vitti na crozza” è la canzone siciliana più conosciuta, la più cantata, è diventata anzi
l’emblema canoro della Sicilia, non è raro sentirla cantare da comitive allegre e spensierate.
Rosa Balistreri la interpreta senza il ritornello gioioso del trallalleru trallallà rallentando vistosamente il ritmo. E’ la giusta interpretazione anche perché le parole raccontano di un dialogo di un anziano con un teschio che racconta la sua morte “senza campane”
quindi senza sacramenti. E’ una canzone triste, senza speranza, il vecchio invoca la “vita” ma “la morte risponde”. Nella voce della Balistreri traspare la tristezza di chi ha vissuto la sua vita e si ritrova vicino alla morte, di chi si interroga sul dolore, sulla vita e non trova risposta alcuna.
L’autore del testo è un siciliano sicuramente ignoto, come ignoti sono gli autori di moltissime canzoni e che appartengono al popolo. La musica è stata registrata alla SIAE dal maestro agrigentino Franco Li Causi, non si conosce se la musica è stata inventata dal Li Causi o se il Causi arrangiò un tema musicale antico scrivendo la partitura e quindi riportando sul pentagramma un tema musicale non suo ma della tradizione del popolo siciliano
Quersta interpretazione è stata effettuata da Rosa Balistreri in un concerto a Barcellona-Pozzo di Gotto (Me)
per approfondimenti consultare lo studio critico di Vitti na crozza
Nicolò La Perna