Rosa Gazzara Siciliano
INFERNO
PREFAZIONE
Sono Rosa Gazzara siciliano; è la mia voce quella che ascolterete, ciò ho voluto fare con la consapevolezza di avere quasi reso mia la Divina Commedia attraverso la traduzione esplicativa che non intende travisarne i concetti quanto piuttosto renderli comprensibili in modo assoluto nella lingua della mia terra. Questo lavoro pubblicato tempo fa è nato a seguito di un incommensurabile dolore: tradurre e interpretare Dante mi ha placato il cuore e mi ha dato forza. A distanza di anni grazie ad un fortuito, provvidenziale incontro, di quegli incontri che io definisco i fili cuciti su ciascuno di noi da nostro Signore, nasce l'idea della registrazione delle tre cantiche. A tutte le persone che siano innamorate quando me di Dante offro quindi la mia voce con un doveroso ringraziamento a chi con straordinaria sensibilità mi ha consentito di realizzare il presente sogno. Se Dante nel dodicesimo capitolo del primo libro del suo "De vulgari eloquentia" ha lasciato la testimonianza che ogni prodotto poetico era detto ai tuoi tempi siciliano, aggiungendo addirittura nome che noi conserviamo ancora e che neanche i posteri saranno mutare, ancora maggiore è la mia gioia di avere tradotto la sua opera. Le particolarità espressive della mia lingua, le locuzioni caratteristiche creano atmosfere magiche e dipingono quadri vigorosi o sublimi nelle esplicazioni di terzinie apparentemente indecifrabili alle quali nulla viene smorzato dello smalto iniziale. A titolo esclusivamente didascalico e senza presunzione didattiche mi piace rticordare alcuni cenni che in me hanno ridestato curiosità. La Divina Commedia è stata composta da Dante durante gli anni del suo esilio in Lunigiana e in Romagna tra il 1304 è il 1321. Il titolo iniziale era "Comedia" l'aggettivo "Divina" fu attribuita dal Boccaccio nel 1373 nel trattatello: "In laude di Dante". i versi delle tre cantiche sono complessivamente 14233 e sono espressi in terzine a rima alternata e concatenata, e tale io l'ho mantenuta. Nell'immaginazione Dante inizia il suo viaggio il sabato santo del 1300 che secondo alcuni studiosi cadeva l’8 aprile secondo altri Il 25 marzo, anno del Giubileo indetto da papa Bonifacio VIII.
Pone sotto Gerusalemme l'ingresso dell'Inferno, ai suoi antipodi la montagna del Purgatorio; nell'inferno rimane 24 ore, nel Purgatorio tre giorni e tre notti, all'alba del quarto giorno, domenica di Pasqua, inizia la sua visita in Paradiso che dura due o tre giorni: Il viaggio culmina con la visione della Trinità. il canto sesto di ciascuna cantica è definito canto politico. Ciascuna delle tre cantiche si conclude con la parola stelle; per una fortunata coincidenza questo lavoro vede la luce nel 750° anniversario della nascita di Dante- (Rosa Gazzara Siciliano)